Canto a Tenore

Quattro individui segnano un cerchio introverso.
All’interno sta l’immaterialità della cultura antropologica che li esprime.

Ho iniziato a cantare nel ruolo di ‘bassu’ quando avevo quattordici anni.

Ho cantato per accompagnare il canto improvvisato dei poeti.

Ho cantato per la gioia di stare dentro il piacere di condividere la socialità.

Poi la passione si è fatta progetto: ho fatto della polivocalità sarda l’oggetto di studio che è finalmente oggi, portandola all’attenzione di musicisti e musicologi di ogni parte del mondo.

Ho indagato il canto a tenore a tutto tondo: nei balli, nei testi poetici utilizzati, nel lessico che lo distingue, nei documenti sonori che ne attestano la presenza nei luoghi e nel tempo.

Ho condiviso la storia degli uomini che lo interpretano. Ho scritto di loro. 

Ho esaminato i nomi delle forme del repertorio e le sillabe sonore del canto.

Grazie alla conoscenza delle lingue pre-classiche e, solo dopo decenni di incrollabile ricerca, ho potuto avanzare delle ipotesi etimologiche per tracciare la vera origine del canto a tenore.

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