Ciao Francé!
Non credo che la parte vocale del basciu abbia avuto altro interprete dello spessore di Francesco Sanna. La sua timbrica forse si potrà riscontrare anche in altre persone di Orune o di altrove che ricoprono quel ruolo ma, al di là delle caratteristiche fisiche personali, occorre tenere presente la qualità eccelsa dei partners con cui si incrociano le desinenze sonore.
Francesco Sanna ponìat basciu chin sa contra de Vittorio Montesu, sa menzus contra de su mundu.
Non è poco! Anzi. Riuscire a ‘cropare’ il proprio basciu con la contra di Vittoriedda non significa semplicemente cantare: vuol dire essere all’altezza, ad una misura assai elevata, sommamente grande. Vuol dire saper stare al passo, assecondare, costruire insieme architetture di suoni geniali, rendere il canto a tenore opera d’arte, sinfonia.
Ascoltare il canto di Francesco e Vittorio esalta lo spirito, dispone l’animo ad un’estetica dell’espressione canora che supera ogni limite ideale di bimbirimbò. Certo, questo duo delle meraviglie poteva contare sulle doti vocali di boches come Pascale Piredda, Predu Tolu, Remigio Gattu: l’accademia del canto polivocale di Orune. Sarà per questi motivi che il canto orunese riscuote gradimento e ottiene apprezzamento da migliaia di appassionati estimatori.
Deus ti lu torret in gosu, Frantzì! Po tottus sas iscuttas de piachere chi nos as istrinau.
Andria Deplano