Solidarietà per l’antispopolamento

Stimatissimo sindaco di Bidditzòla,
La ringrazio di essersi assunto il gravoso compito di amministrare la Sua piccola comunità e per dibattersi quotidianamente con problemi di non facile soluzione. L’esiguo numero di cittadini da amministrare, la scarsità di opportunità economiche, la mancanza di strutture e personale socio assistenziali, la carenza di possibilità di sviluppo, condannano inesorabilmente alla denatalità il Suo centro abitato.
Non si vedono prospettive di rinascita all’orizzonte nel nostro Occidente sempre più chiuso alla solidarietà. In questo quadro di desolazione, gli echi del disastro umanitario che si sta delineando in diversi fronti nel mondo, chiedono l’assunzione di forme di solidale concretezza che potrebbero divenire risposta alla scarsità di presenze umane nel territorio da Lei amministrato.
Dare possibilità di nuova vita a cittadini privi di casa, di lavoro e, spesso, anche di famiglia, potrebbe configurarsi come determinante chance di nuovo futuro per chi, in questi ultimi mesi, ha perso quasi tutto e sembra condannato a conoscere tempi sempre più difficili. Offrire disponibilità di accoglienza a Ucraini, a Palestinesi, a Curdi e a quanti viene a mancare la fiducia nel tempo venturo, può segnare l’alba di una nuova esistenza anche per il Suo villaggio. Riempire le case vuote di voci di bimbi, tornare a popolare le campagne di attività umane, risentire i rumori e gli odori delle produzioni artigiane è rifiorire ad un nuovo rinascimento. Non ci sono all’orizzonte ricette nuove per ripopolare le nostre contrade. La solidarietà può invece risollevare le sorti di migliaia di persone desiderose di sfuggire all’oppressione per sperare in un domani di pace e lavoro.
Grazie per il coraggio che vorrà dispiegare per l’accoglienza di chi è meno fortunato e merita il benessere della nuova opportunità.
Foto di Paola Capra.
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