Boche

 

 

 

 

 

 

 

boche [’bɔkε] con Afèresi di b- ma anche con passaggio ([b]>[v]) e raddoppiamento della -c- nei comuni a N di Nuoro e sonorizzazione della velare ([k]>[γ]) nel Marghine e Goceano come nel Montacuto.

1 s.f. Voce. Est a boche (d)e pippìu [εšt a bɔχ ε pip’piu] Ha voce di bambino. Allega a boche arta [al’lεγa a ’bɔχε ’arta] Parla ad alta voce. At una (b)oche intrante [aᵭ una ’ɔχ in’trantε] Ha voce petulante, stridula. Ghetta.che.li una (b)oche [gεttak’kel una ’ɔχε] Chiamalo! Ti che connoschet a sa (b)oche [ti kkε χon’noškεᵭ a ssa ’ɔχε] Ti riconosce dalla voce. Boche armoniosa, crara, fine, grussa [’bɔχε armoni’ɔša | ’krara | ’finε | ’grussa] Voce armoniosa, chiara, fine, grossa. L’intendo una (b)oche trémmula [l in’teŋḍo una ɔχε ’ᵵremmula] Gli sento una voce tremolante. A boche manna [a ’bɔχε ’manna] Ad alta voce.

Remundu Piras, ritenuto il miglior poeta improvvisatore in varietà logudorese cantava: “Una bella boghe estt metade de gara” riconoscendo così l’importanza che la bellezza del mezzo vocale ricopre per un cantore.

Si parla della voce umana come di un “dono naturale” perché le corde vocali, all’origine della capacità dell’essere umano di parlare e distinguersi così da ogni altra creatura del pianeta, sono diverse da persona a persona e difficilmente possono variare nel corso della vita di un essere umano. Il linguaggio consente di riconoscere l’individuo a partire dal tratto della propria voce. Le corde vibrano al passaggio dell’aria e ciò consente, insieme ad altri organi dell’apparato glottico, di produrre i suoni: ciò che ha permesso agli scienziati di ridare voce a Ötzi, la ‘mummia del Similaun’, le cui corde vocali erano rimaste integre sotto gli strati di ghiaccio per oltre quattro mila anni. Immettere dell’aria al cui passaggio l’uomo dei ghiacci riprende ad esprimere le cinque vocali suona come un miracolo, una resurrezione. La voce risulta grave come quella di una contra del canto a tenore.

Nel canto, alla bellezza naturale dell’espressione vocale si aggiunge su trattu (il tratto personale della voce), su puntu (l’altezza, specilamente nell’indicare la nota al coro), su timbru (la timbrica che non fa mai due voci perfettamente identiche, a partire dallo spessore delle corde vocali), su zéniu (la simpatia nel cantare e nella scelta di ciò che si canta) e su juchìnzu (il modo in cui si è capaci di condurre la voce).

2 Mus. Indica la parte della voce solista, detta anche pesadore, nel canto polivocale profano o di segno religioso. Ponet boche [’ponε ’bbɔχε] Ricopre il ruolo di voce solista.

3 Mus. seguita da agg. o sost. indica forma esecutiva o melodia del repertorio: Boche longa, boche longa zirâ, boche a corfos, boche istérria, boch’e notte, boghe arressa, boche andende, boch’e carru, boche seria, boch’e impuddìle, boche a manzanìle, boch’e ballu.

4 Mus. Boche leàda [’bɔχε lε’aᵭa] è detta la forma di ballo in cui due o più voci si alternano nel canto di quartine, esiste nel canto a tenore come nel canto a chitarra logudorese.

5 Mus. Boches càmbias [’bɔχεš ’kambiaš] Voci alternate. È canto costruito dall’alternanza di più voci soliste.

6 Mus. Boche a sa [’bɔχε a ssa] (+ agg. relativo a comune) connota il modo di cantare di un villaggio. Boche a s’orunesa [’bɔχε a ss oru’nεša] Canto nella forma esecutiva tipica del canto di Orune. Boche a sa muntannina [’bɔχε a ssa muntan’nina] Modo di cantare dei comuni della montagna barbaricina.

7 Qualità e timbri vocalici.

Boche affilâ [’bɔχ affi’la:] Voce rotta.

Boche àrrida [’bɔχε ’arriᵭa]  ‘Voce secca, stridente’.

Boche attaocâ [’bɔχε attaɔ’χa:] Voce quasi afona a causa di raffreddore o per sforzo.

Boche bella [’bɔχε ’bεlla] ‘bella’.

Boche (d)e contra [’bɔχ ε ’ χɔntra] Voce baritonale, voce grave.

Boche crara [’bɔχε ’krara] ‘Voce chiara’.

Boche cussèrta [’bɔχε χus’sεrta] ‘Voce intonata’.

Boche fine [’bɔχε ’inε] ‘Voce fine, sottile’.

Boche (f)ortzâ [’bɔχε ɔr’tsa:] ‘Voce forzata e non naturale’.

Boche (d)e gangas [’bɔχ ε ’γangas] ‘Voce di gola’.

Boche grispa [’bɔχε ’γrišpa] ‘Voce ruvida’.

Boche grussa [’bɔχε ’γrussa] ‘Voce grossa’.

Boche iscussèrta [’bɔχ iškus’sεrta] ‘Voce stonata’.

Boche isparta [’bɔχ iš’parta] ‘Voce spiegata’.

Boche lada [’bɔχε ’laᵭa] ‘Voce chiara, intelligibile’.

Boche lastimòsa [’bɔχε lašti’mɔša] ‘Voce quérula’.

Boche lena [’bɔχε ’lεna]  ‘(letter.) Voce tiepida’.

Boche leza [’bɔχε ’lεddza] ‘(letter.) Voce brutta’.

Boche metzàna [’bɔχε mεt’tsana] ‘Voce brutta di colui che difficilmente potrà perfezionare il proprio canto’.

Boche muidòsa [’bɔχε mui’ᵭɔša] ‘Voce nasale’.

Boche muilòsa [’bɔχε mui’lɔša] ‘Voce metallica’.

Boche mummuchiòsa [’bɔχε mummuχi’ɔša] ‘Voce sbiascicata, in cui è difficile cogliere tutti i suoni delle parole perché alterati dalla pronuncia’.

Boche (d)e nàstulas [’bɔχ ε ’naštulas] ‘Voce profondamente nasale’.

Boche pasâ [’bɔχε ꝑa’ša:] ‘Voce calma, pacata, lenta’.

Boche pastòsa [’bɔχε ꝑaš’tɔša] Voce corposa’.

Boche (d)e pettus [’bɔχ ε ’ꝑettus] ‘Voce di petto’.

Boche prana [’bɔχε ’ꝑrana] ‘Voce piana’.

Boche sùttile [’bɔχε ’suttilε] ‘Voce flebile’.

Boche tenorosa [’bɔχε tenɔ’rɔša] ‘Voce tipica del canto a tenore’ è voce che interpreta con grande sentimento e passione i testi poetici’.

Boche (d)e vardianu [’bɔχ ε βardi’anu] ‘Voce di custode’ è la voce piuttosto ingolata di colui che è solito cantare per sé nella solitudine dei pascoli e non insieme ad altri nel fare cerchio del canto.

± Allegat a boche (d)e contra [al’lεγaᵭ a ’bɔχ ε ’χɔntra] Parla con voce grave, baritonale.

± Pesa una (b)oche! [’pεš ’una ’ɔχε] Canta!

± Tumba una (b)oche! [’tumba ’una ’βɔhε] (Orgosolo, Mamoiada…) Canta!

<base etimologica è akk. awû ‘parler, discuter’, vd atwû ‘parole, discours, mots, façon de parler / parola, discorso, parole, modo di parlare’ e cfr (w = m) akk. atmû e sum. mu ‘suono, parola, formula’ ma vd anche G. Semerano che individua in lat. vōco ‘grido, chiamo, invoco nel dolore, ululo, urlo’ una base akk. bakû ‘pleurer, verser des larmes, hurler, être chagriné par / piangere, versare lacrime, urlare, essere rattristato da’ (OCE, II, p. 618).

La trascrizione fonetica è resa sulla coerenza fonologica dorgalese.

 

Bibliografia:

-S. Dedola in Enciclpedia della Civiltà Sardana vol. I, 2017.

-A. Deplano, Tenores, 1994.

-A. Deplano, Etnìa e folklore, 1996.

-A. Deplano, A Tenore, 2008.

-A. Deplano, conferenza di presentazione della Grammatica della lingua sarda prelatina di S. Dedola, 2013.

-A. Deplano, Bidùstos, 2013.

-A. Deplano, Il tenore di Bitti Remunnu ‘e loccu, nota al Cd del 1° volume.

-A. Deplano, DED, 2020.

Sitografia:

La voce di Ötzi

©Andrea Deplano 2025

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