Toponimi C

Cc

 

cadalanu [kaᵭa’lanu] agg. di nazionalità e s. Catalano. al pl. ricorre in Topon. Sa rutta (d)e sos Cadalanos. [ša rutta ε ssoš kaᵭa’lanoš].

 

Caddaris [kaḍ’ḍaris] Topon. e Idron. Su riu (d)e Caddaris [šu ’riu ε kaḍ’ḍariš] scorre tra Sant’Elène e Ispòrtana, attraversa Istìpporo e alimenta su poju (d)e Seleppe fino a confluire nel Frummeneddu. Nel corso del suo tragitto il ruscello crea una cascata. <base etimologica è akk. qadādu, ebr. qādad ‘to incline, to bow down / piegarsi a fondo, sprofondarsi’, qaddu ‘piegato’, qiddatu ‘piegamento, pendenza in giù’ (OCE, II, p. 356) e, il topon. assume il suffisso avv.le akk. –ariš ‘nella forma del piegamento’, vd lat. cadō ‘cado’.

 

calavriche [ka’lavrice] 1 s.m. Bot. Biancospino (Crataegus Monogyna Jacq.). 2 Topon. Su ~ [šu ca’labrice]. <base etimologica è il composto akk. karû ‘se contracter / contrarsi’ + leqû ‘être pris / essere preso, trattenuto’, lat. calabrīce(m) ‘biancospino’.

 

campu [’kampu] s.m. Campo.  compone Topon. ~ (d)e Donnaccoro, ~ (d)e sos Drinnidores, ~ (d)e Galu a batture, ~ (d)e sos Gutturzos, ~ Mannu, ~ marinu, ~ Mestias, ~ (d)e sa ruche. <sum. kam ‘tavola, placca’ + pu ‘giardino’ (S. Dedola, Faeddarzu, p. 354); lat. campu(m).

 

Canales [ka’nales] Topon. a Sud sul Cedrino, dietro s’Ulumu.

 

Canudedda [kanu’ᵭeḍḍa] Topon. Sotto il versante S-W di Locu secau, confina con s’Arenarzu.

 

carrera1 [kar’rera] s.f. 1 Strada. Via. Rettilineo. 2 Topon. 1 Sa carrera: via Roma. 2 Sa carrera (d)e s’Arenarzu. 3 Sa carrera de Iriai. 4 Sa carrera (d)e Marras. <base etimologica è akk. ḫarrānu ‘2) une route (construite, ouverte, entretenue) / una strada (costruita, aperta, manutenzionata)’; cfr cat. e cast. carrera.

 

Carros [’karros] Topon.

 

Cartoe [kar’toe] Topon. È spiaggia a N-E di Dorgali su piccola insenatura e, un ruscello vi giunge alimentando uno stagno. Vi si ode un rumore a tratti insistito e alquanto sinistro, sa mùida (d)e Brunu [ša ’muiᵭa ε ’brunu]. <base etimologica è il composto sum. kar ‘quay / porto, molo, banchina’ (vd akk. kāru ‘un quai, une rive, un havre, un port, une chambre de commerce / una banchina, una riva, una baia riparata, un porto, una camera di commercio’) + sum. tu ‘incantesimo’, proprio l’incantesimo di Brunu.

 

Cartoeddu [karto’eḍḍu] Topon. A Sud di Cartoe.

 

Cartzadu [kar’tsaᵭu] Topon. in regione di Iloghe.

 

Casa Spano [’kaza ’spano] Topon. in regione di Iloghe accanto a Dughine. <il lemma casa è ritenuto italianismo ma era presente in lat. casa ‘capanna’ con valore di ‘coperto, copertura’. Base etimologica è akk. kašû ‘coprire’ > akk. uṣṣu ‘capanna’, vd fr. hutte ‘capanna’ (OCE, II, p. 362).

 

Casa Ticca [’kaza ’tikka] Topon. in regione di Iloghe accanto a Serra Orrios. <il lemma casa è ritenuto italianismo ma era presente in lat. casa ‘capanna’ con valore di ‘coperto, copertura’. Base etimologica è akk. kašû ‘coprire’ > akk. uṣṣu ‘capanna’, vd fr. hutte ‘capanna’ (OCE, II, p. 362).

 

Cascheri [’kaškeri] Topon. sul versante Gonone, confina con Gustùi, è terreno seminativo e pascolativo. <base etimologica sembra sum. ḫaš ‘soft’ + kiri ‘orchard, fruit plantation’ col significato di ‘giardino delicato’. Una alternativa si potrebbe avere in akk. ḫašû ‘sombre / scuro, ombroso’ + kirû (sum. gis.kiri6) ‘une plantation, un jardin, un verger, un fruitier / una piantagione, un giardino, un frutteto’.

 

Caschiri [’kaškiri] Topon. confina con sa Tanca (d)e tzia Arvara, è terreno seminativo e pascolativo. <base etimologica sembra sum. ḫaš ‘soft’ + kiri ‘orchard, fruit plantation’ col significato di ‘giardino delicato’. Una alternativa si potrebbe avere in akk. ḫašû ‘sombre / scuro, ombroso’ + kirû (sum. gis.kiri6) ‘une plantation, un jardin, un verger, un fruitier / una piantagione, un giardino, un frutteto’.

 

Cascoza [kaš’kɔddza] Topon. a N dell’abitato confina con Sa Tuppeddìe. È terreno vulcanico particolarmente drenato, adattissimo alla coltivazione della vite. <base etimologica è sum. kaš ‘beer / birra’ + ḫuš ‘plant / pianta’ col significato complessivo di ‘pianta della birra’ ossia l’orzo, primo cereale coltivato dall’uomo. Altra etimologia possibile è ḫâšu ‘to give / fornire’ ḫuzzi ‘a linen garment / indumento di lino’ che in Sardegna si produceva abbondantemente (S. Dedola in corrisp. privata).

 

Casteddu (Su) [šu caš’teḍḍu] Topon. in regione di Iloghe. Naturalmente non esiste alcun castello, né si trova traccia di castrum di alcuna epoca mentre vi svetta un nuraghe. Il toponimo è riferito ad un terreno pianeggiante e fertile in cui, di sicuro, si sviluppò sempre la pratica agraria. Per tale ragione esso fu circondato di gardu (d)e casteddu (vd), per impedire che il bestiame invadesse le coltivazioni. <ha base etimologica in akk. qaštu ‘arciere’, vd il topon. Càstula, + ellu ‘pur, propre, clair / puro, pulito, chiaro’, il composto qašt(u)-ellu > casteddu, riferito al cardo spinoso, significò ‘buon arciere’ e fu utilizzato per recingere terreni per impedire l’ingresso alle greggi.

 

Càstula [’kaštula] Topon. Oggi è appieno dentro l’agglomerato urbano ma a lungo fu oru (d)e (b)idda (periferia) adatto alla coltivazione, e perciò sorvegliato come si custodivano tutte le coltivazioni collettive. <base etimologica è akk. qaštu (‘nom fém. / nome femminile’) ‘une unité d’archers / unità di arcieri’ + –la terminaz. sost.le femminile.

 

Castuledda [kaštu’leḍḍa] Topon. sulla riva destra del fiume Cedrino. Per l’etimo vd Càstula.

 

Cedrino [tʃe’ᵭrino] Idron. Cedrino. Per i Dorgalesi è semplicemente frùmmene (lat. flumen) ma per tutto il suo corso, dalla sorgente nel salto di Orgosolo e nel passaggio in territorio di Oliena, è chiamato Cedrino: il nome, è di tutta evidenza, non ha nulla a che vedere con il cedro, mai esistito sulle sponde di questo fiume come in nessuna parte della Sardegna in nessuna epoca storica. <base etimologica è akk. kitturru ‘grenouille (de grande taille), crapaud / rana (di grandi dimensioni), rospo’ + īnu ‘source / sorgente’. Il composto kitturr-inu, con ulteriore contrazione significò la ‘sorgente delle rane’. Nel corso dell’Ottocento, a questo nome, come a tanti altri di tutta la Sardegna, fu trovato un adeguamento (come Margine rosso per margiani arrubiu, Norbello per Norghiddo, Girasole per Ghilisuili, Mal di ventre per Malu ’entu…) alla nuova lingua dei nuovi dominatori e Kitrinu diventò Cedrino non essendoci alcuna relazione fra l’idronimo e l’agrume che in dorg. è detto tzidru.

 

cheja [’keja] nella pronuncia m. [’keʒa] nella pronuncia f. s.f. Fosso. Fossato. Buca. Avvallamento.  Topon. Sa ~ (d)e (B)Arisone [ša ’ceja e ari’šone]. <sardo mediev. cheja (vd Condaghe S.P.S.) ma la base etimologica è sum. kid7 ‘to cut / tagliare’.

 

Chejale [ke’jale] s.m. Geol. Avvallamento. Depressione del terreno. Topon. Po lu podere juche / in biazzu ‘e nuche / zeo chin Predu nessi a su Chejale (P. Cucca p. 81). >agg.le di cheja.

 

Chejedda (Sa) [ša ce’jeḍḍa] s.f. Topon. >cheja + dim.

 

Cherinas (Sas) [saš ke’rinas] Topon. vd chirina.

 

chervu [’kervu] s.m. Zool. Cervo. Topon. Sa (f)untana (d)e sos Chervos [ša un’tana e ssoš ’kervos]. Sa picca (d)e sos Chervos [ša ppikka e ssoš ’kervos]. <base etimologica è akk. qarnu, arab. qarn, ebr. qeren ‘corno’, lat. cervum.

 

chessa [’kessa] s.f. Bot. Lentisco. s.m. (Pistacia lentiscus L.). <base etimologica è bab. qīšu, qēšu ‘foresta, legna’ (S. Dedola, Faeddarzu, p. 764).

 

Chidera [ki’ᵭera] Topon. in sartu de Iloghe. <sum. kid ‘rompere, spezzare, staccare, tagliare’.

 

chidonza [ki’ᵭɔndza] s.f. Bot. Cotogna e Cotogno (Pyrus cydonia L.). Frutto e albero.  Topon. Sa ~ [ša ci’ᵭondza]. <gr. κυδόνιος (da Cidone città settentrionale di Creta), lat. citoneum.

 

Chindamu [’kiYḍamu] Topon. Su (b)acu (d)e Chindamu [šu ’acu e ’kiYḍamu] tra Dorrisolo e Bovori (info: Nino Ungredda) in su riu de sa Tòa. Il topon. esiste anche a Galtellì e Giovanna Mastìo (Quaderni bolotanesi, n. 20, p. 449) lo traduce ‘arcolaio’. <base etimologica è un composto akk. kīnu ‘permanent, fidèle, loyal / permanente, fedele, leale’ + dāmu ‘sang / sangue’ col significato originario di ‘sangue perenne’, metafora indicante ‘ruscello che non viene a mancare’, vd in proposito tue sa vena ses pius bundante / che palpitante sambene vitale (B. Zizi, Moda a Su Tirsu).

 

Chiricu [’kiricu] Antropon. m. Ciriaco. Topon. Su (f)ilu (d)e Chiricu [šu ’ilu e ’kiricu].

 

Coatza2 [kɔ’attsa] Monte Coàtza. Oron. Alcuni rilievi del massiccio del Supramonte furono coperti di foreste in epoca paleolitica e neolitica, certuni ancora oggi sono ricoperti di folta vegetazione, seppure la qualità del terreno e la presenza di rocce non consentano una rigogliosa vegetazione. <base etimologica di Coàtza sembra akk. kuāṣu ‘écorcher, enlever la peau / scorticare, scuoiare, pelare, togliere la pelle’ col significato originario di monte ‘spelacchiato’.

 

Coddiarvu (Su) [šu coḍḍi’arvu] Topon. Confina con Conca (d)e janas e Su Tiresi. Per una questione di ritegno si è sostituito Codd– con Pudd-. >coddu + arvu akk. ‘incolto’.

 

codina [ko’ᵭina] s.f. 1 Geol. Terreno secco e roccioso. Ammasso di rocce. 2 Topon. Sa ~. Sa Codina arta. vd cudina. <base etimologica in sum. ḫu ‘grattar via’ + de ‘dare forma’ (S. Dedola, Faeddarzu, p. 424); akk. kaṣāṣu ‘affilare, arrotare’ con interferenza della base corrispondente ad akk kadādu ‘strofinare, sfregare’ > lat. cote(m) ‘pietra sulla quale si strofina per acuire o levigare, cote’, lat. cōs, cōtis ‘pietra focaia’ (OCE, II, p. 374).

 

codula [’koᵭula] s.f. Geol. Corso d’acqua a carattere torrentizio. Letto di fiume secco. Vallone pietroso. Pietraia di sassi tondeggianti levigati dall’erosione dell’acqua.  compone Topon.: ~ (d)e Ilune, ~ manna, ~ tunda. ~ (d)e su (b)ucone, ~ (d)e su sarmentu. Sas Coduleddas. Su Codulone. Su Codulone tudu. <base etimologica è il composto sum. kud ‘to cut / tagliare’ + ul ‘molare, arrotare’ (S. Dedola, Faeddarzu, p. 425) > lat. cōs, cōtis ‘pietra focaia’.

 

coilarza [koi’lardza] s.f. Ricovero per pastori e per animali.  Topon. Sa coilarza (d)e sos Fantzellos. Sa coilarza (d)e Groppèra. Sa coilarza (d)e sos Masuris. Sa coilarza (d)e sos Rasittos. Sa coilarza (d)e sos Testones. >cuile.

 

Colovrai [kolo’vrai] Topon.

 

conca [’kɔnka] 1 s.f. Anat. Testa. Mi dolet sa conca [mi ’ᵭolε ssa ’χɔnka] Mi fa male la testa. Capo. Cranio. L’at isperrau sa conca a grestale: [l aᵭ išper’rau ša χɔnk a grεš’talε] Gli ha diviso il cranio con la scure. Teschio. An acattau una conca (d)e mortu [an aχat’ta una ’χɔnka ε ’mortu] Hanno trovato un cranio.  (fig.) Intelligenza. Cultura. Sa conca li cherìo [ša ’χɔnka li χe’rio] Mi piacerebbe avere la sua intelligenza.  Senno. Giudizio. Itte ti narat sa conca? [’ittε ti ’nara ssa ’χɔnka] Hai un po’ di senno?  Accennare. Mat fattu (d)e conca: [m a ffattu ε ’χɔnka] Mi ha fatto cenno con la testa.  Misurare le forze fisiche. Est a ponner sas concas a pare: [εšt a ’ponnεr saš ’kɔnkaš a ’parε] Si tratta di verificare chi è più forte.  in stato costrutto si formano agg. composti: conchimannu [konkim’mannu] dalla testa grande, grossa, capoccione; ~làdu [konki’laᵭu] dalla testa piatta; ~léviu [konki’leβiu] dalla testa leggera (stupido). ~fraccu [konki’vrakku] Debole di testa, Mentecatto. ~ispilìu [konkišpi’liu] Calvo. ~tortu, [konki’ᵵortu] Dalla testa storta. ~tostu [konki’ᵵoštu] Dalla testa dura.  seguito da specificazione produce nuovi nomi. Anat. conca (d)e su brenucu [’kɔnka ε ssu e’nuχru] Ginocchio. Zool. conca (d)e mazu: [’kɔnka ε ’maddzu] Girino. -hèdda [kon’kεḍḍa] dim. Testina. Testolina.  Archeol. Conchèdda (d)e jana [kon’kεḍḍa ε ’jana] Monumento megalitico prenuragico. vd Geol.  Anat. -héddu [kon’keḍḍu] Glande. vd curcuddu.  -hètta [kon’kεtta] agg. Psicol. Spericolato. Temerario. Ardito. In su fronte mandân semper sos sardos ca (f)in conchèttas [i ssu ’vrontε maŋ’ḍa:n ’sεmpεs sos ’sardoš ka in kon’kεttaš] Sul fronte mandavano sempre i Sardi perché erano arditi. -one [kon’konε] agg. Psicol. Testone. -orrone [konkor’ronε] agg. Psicol. Stravagante. Bizzarro. Matto. -u [’konku] s.m. Gastron. Testa di maiale da cucinare. Ch’appo unu concu in cusservadore po lu (f)acher chin fa [k app unu ’χonk in kusserva’ᵭorε po lu ’aχεrε χin fa] Ho nel congelatore una testa di maiale da cuocere con fave. -udu [kon’kuᵭu] agg. Dalla testa grossa. Locuz. Ajò ca che lu juco in conca! [a’jo χa ke lu ’juχ in ’kɔnka] Basta, mi sta ossessionando! Ando a li proare sa conca [’aŋḍo a li prɔ’arε ša ’χɔnka] Vado a provocarlo. A chie li (b)enit sa conca lisperrat! [a kiε li eni ssa χɔnka l iš’pεrra(ᵭa)] Chi ne è raggiunto perde la testa! (grido in giochi di bambini). Antifr. Una conca nobile, mì! [una ’χɔnka ’nobilε – mi] Non è certo un gran cervellone!  Geol. Tafone. Cavità nella roccia dovuta ad erosione.  ricorre in Topon.: ~ (d)e canarzos, ~ (d)e donnu, ~ (d)e janas.  Prov. Est che a lavare sa conca a sainu. [εš kε a la’ βarε ša ’χɔnk a ss ’ainu] È come lavare la testa all’asino. 2 Tecnol. Punta. Sa conca (d)e sacu [ša ’χɔnka ε ss ’aχu] La punta dell’ago. 3 Direzione. Verso. Est colau conca a Càstula, [εš ko’lau ’χɔnk a ’kaštula] Andava in direzione di Càstula.  Posizione. Est ruttu conca a zosso [εr ’ruttu ’χɔnk a ’dzosso] È caduto con la testa all’ingiù.  Agricol. Una conca (d)e azu, [una ’χɔnka ε ’addzu] Una testina d’aglio.  Est a conca (d)e pudda [εšt a ’kɔnka ε ’puḍḍa] È svampito. Sin. testa (vd). ≥  acconcada, acconcare, isconcau, isconchinada. <akk. kannu ‘conteneur / contenitore’, gr. κóγχη ‘conchiglia, cavità’; lat. concha ‘involucro’.

 

concale [kon’kale] s.m. 1 Geol. Cavità. Anfratto. ca no at po ’irare unu pinnettu / s’aprìcu sou est unu concale (P. Pireddu, Est semper ora, p. 78). 2 Anat. Orbite. A concales uffraos [a kon’kalεš uf’fraoš] Dagli occhi gonfi per il sonno. Occhiaie (vd anche brente de ocros).  Topon. Sos Concales. >conca.

 

Contzos (Sos) [šoš ’kontsos] Topon. <vd it. concio (pietra squadrata usata nelle costruzioni) da un composto sum. kunu (vd lat. cum, it. con) ‘to approach / avvicinarsi’ + u ‘grattar via’ perché le pietre squadrate dei manufatti sono state ‘grattate’ del superfluo per attribuire la forma squadrata de sos costalones.

 

Conzolu (Su) [šu con’dzolu] Topon. nel versante di Gonone, nei pressi di Margheddìe e della grotta di Biddiriscottai. Si tratta di una grande roccia dove, in occasione di forti precipitazioni si forma una specie di grossa cascata d’acqua proveniente dalle alture soprastanti. Info: Nanneddu Cambone e Tonino Deplano (24.09.2021). <il termine deriva da conzu ‘pietra per costruire conci’ + –olu suffisso sost.le e agg.le.

 

Corallinu [koral’linu] Topon.

 

corona [ko’rona] s.f. Corona. Ghirlanda. Sa ~ (d)e su rosariu: [ša χo’rona ε su ro’šariu] La c. del rosario. Bordo. Sa ~ (d)e su barchìle [ša χo’rona ε su bar’kilε] Il bordo del serbatoio di acqua. Sa corona (d)e su braseri: [ša χo’rona ε ssu bra’šeri] Il bordo del braciere. Collana. Corona (d)e (f)icu sica [ko’rona ε ’iχu ’šiχa] Fichi secchi infilzati e tenuti da uno spago legato a chiusura. Sa corona li tesso a Parmaèra / ch’est fiorìda tottu a ramos d’oro / e po bellesa fozas de amarantu (aut. ignoto). -are [koro’narε] v. tr. (aus. àer) Coronare. Incoronare. -au [koro’nau] Part.pass. e agg. Coronato.  compare in Topon. Sas coronas [šaš ko’ronaš]. <akk. qarnu ‘corno, falce di luna’ gr. κορωνίς ‘ricurva’ (detto di nave), κορωνός ‘curvo’, lat. corona ‘corona, cerchio, ogni cosa in forma di corona’ (OCE, II, p. 374).

 

corrale [kor’rale] s.m. Vicolo chiuso. Archit. Cavedio. Cortile interno. -éddu [korra’leḍḍu] Topon. Parte del palazzo parrocchiale da cui ha origine il nome di una testata giornalistica di informazione locale: Novas da-e Corraleddu. >corra + –àle desin. agg.le. vd accorrare, accorru. <base etimologica è akk. ḫurru ‘un trou, une cavité, une grotte, une caverne / un buco, una cavità, una grotta, una caverna’, cfr cast. corral  ‘cortile, corte’. Si tenga presente che anche la chiesa parrocchiale, come tutti gli altri templi, aveva una dotazione di animali tenuti al chiuso (in accorru) per il banchetto del giorno della festa del santo.

 

corrarzu [kor’rardzu] s.m. Allev. Porcile. Ricovero per i maiali.  Topon. Su ~. vd accorrare. accorru. >corra + -arzu. <base etimologica è akk. ḫurru ‘un trou, une cavité, une grotte, une caverne / un buco, una cavità, una grotta, una caverna’: per lungo tempo i maiali vennero tenuti nel chiuso di grotte per la notte.

 

Corroncone [korron’kone] Topon.

 

corte [’kɔrte] s.f. 1 Archit. Cortile. Spazio libero, interno alle case signorili o di grandi proprietari, delimitato da loggiati e rimesse per animali e arnesi da lavoro.  Corte regale. In sa corte (d)e su re [i ssa ’χɔrt ε ssu rε] Alla corte del re. Prov. A chie at amicos in corte no timmet sa malasorte [a kiε aᵭ am’miχoš in ’kɔrtε no n ’timmε ssa mala’šɔrtε] Chi ha amici a corte non teme la malasorte. -ìtta [kor’titta] s.f. Cortiletto. 2 Astron. Alone. Aureola. Cerchio luminoso e sfumato attonro ai pianeti per effetto di rifrazione. <akk. kurû (femm. in stato assol. kurītu) ‘court / corto’ col significato di ‘tagliato, accorciato da qcs’; lat. curtis.

 

cortiza [kor’tiddza] s.f. Topon. Sa cortiza (d)e Tiscali [ša χor’tiddza ε ’tiškali]. >corte + suff. –iza come da pronuncia di cast. –illa.

 

Coscone [koš’kone] Topon. in sartu de Orroùle. <base etimologica è akk. qūšu ‘pierre / pietra’ reduplicato qūšu qū(šu)-one e con aggiunta di suffisso accrescitivo per indicare la grande presenza di pietre nel luogo.

 

Cossu (Su) [šu ’kossu] Topon. ad W dell’abitato, dopo Su (b)acu. <sum kuš3 ‘runnel / ruscelletto, rigagnolo’.

 

costa [’kɔšta] s.f. 1 Anat. Costa. Costola. Est pedde e ossos li contas tottu sas costas: [εš pεḍḍ ε ’ossoš(o) – li ’χɔntaš tottu šaš ’χɔštaš(a)] È pelle e ossa, gli conti tutte le costole. Est ruttu e at imbacheddau duas costas [εr rutt ε aᵭ imbaχeḍ’ḍau ᵭuaš ’kɔštaš(a)] È caduto e ha fratturato due costole. Est ruttu a costa longa: [εr rutt a ’kɔšta ’lɔnga] È caduto lungo disteso. Est corcau costas a terra [εš kor’kau ’χɔštaš a ’tεrra] È coricato sul pavimento. -edda [koš’tεḍḍa] s.f. Costoletta. Maggradat a mi rosicare sas costeddas de anzone [m ag’graᵭaᵭ a mi roši’χarε šaš koš’tεḍḍar dε an’dzonε] Mi piace rosicchiarmi le costolette dell’agnello. 2 Geol. Costa. Est dau costa costa: [εr dau ’χɔšta ’χɔšta] È passato lungo la costa; Ha costeggiato. Costone. Chest in una costa (d)e preda [k εšt i ŋḍ una ’χɔšta ε ’prεᵭa] Sta su un costone roccioso. Parete. Ispadulare a costas de muru, [išpaᵭu’lar a ’kɔštar dε muru] Sbattere al muro.  Terreno in pendìo ben esposto al sole. Antiare a cana costa [anti’arε a ’kana ’χɔšta] Risalire il pendio. -ale [koš’talε] agg. sostantivato m. Costa. Costone. Terreno in pendìo. -alinu [košta’linu] agg. sostantivato m. Geol. Terreno in pendìo. Tottu intundu a Piriundu est prenu (d)e costalinos [tott in’tuŋḍu a piri’uŋḍu εš prenu ε χošta’linoš] Tutto intorno a Piriundu è pieno di terreni in pendio. 3 ricorre in Topon. Sa ~, Costas d’ossu. <base etimologica è sum. kuš ‘skin / pelle’ + ti ‘rib / costola’ (S. Dedola, Faeddarzu, p. 455), cfr lat. costa ‘costola, fianco’.

 

Crammina/u [’krammina/u] 1 Antropon. f. e m. Carmina/e. 2 Topon. Su cramminu. [šu ’kramminu].

 

craru2 [’kraru] s.m. Geol. Punto elevato dal quale si domina gran parte del territorio circostante.  ricorre in Topon. Su craru de Maria Ughìa, Su craru (d)e su jocu. Su craru (d)e su (f)erularzu. <vd craru1.

 

Crastacane (Su) [šu krašta’cane] Topon. confina con Coscòne e con Molimentos. È presente anche nel territorio del comune di Galtellì e G. Mastìo, in Quaderni bolotanesi n° 20, lo presenta come soprannome). <il nome rinvierebbe al v. crastare e al nome cane ma esiste una pianta acquatica omonima Sparganum Lemna. Base etimologica del fitonimo è akk. karāṣu, ḫarāṣu, garāṣu ‘retirer un peu de, enlever une partie de, soustraire un peu de / ritirare un po’ di, togliere una parte di, sottrarre un po’ di’ + qanû ‘canna’ col significato di ‘canna da togliere’ (S. Dedola, Flora, p. 190), nei pressi di Pistiddu,  Bovori, Molimentos.

 

Cresta tittiddai [’krešta tittiḍ’ḍai] Topon. <il nome Cresta è it.

 

Cristina [kriš’tina] Antropon. f. Cristina. Vi è chiesa dedicata e Topon. Santa Cristina in Isalle.

 

Crou [’krou] Topon. Sa (b)adde (d)e su Crou.

 

Cucchè [kuk’ke] Topon. a N di Iriai nei pressi di Neulè sulla riva destra del Cedrino. <base etimologica sembra akk. ūqu ‘un barreau d’échelle, une marche; un embarcadère, un ponton / un piolo di scala, un gradino; un imbarcadero, un pontone’. Per lunghissimo tempo, in assenza di ponti, i corsi d’acqua di tutta la Sardegna erano attraversati da sistemi di traghettamento a pagamento. È molto probabile che nel topon. Cucchè ci fosse un imbarcadero per attraversare il fiune Cedrino verso la sponda sinistra, per approdare nei villaggi di Muristène e di Serra Orrios.

 

cucuru [’kucuru] s.m. 1 Geol. Mucchio. Cumulo. Ammasso roccioso. Sommità. Vetta. Punta elevata. per estens. Collina. Altura.  2 nell’espress. modale prenare a cucuru: Riempire fino a traboccare. No as poitte mi lu dare a rasu, prena.lu a cucuru! [no aš po’ittε mi lu ᵭar a rašu – ’prenal a ’kuχuru] Non vedo perché debba riempirmelo raso, riempilo in modo che trabocchi! ≥ accucurare. iscucurare.  3 Anat. Capo. Testa. Che so (f)intas a pilos de cucuru! [kε šo ’intaš a ’pilor dε ’kuχuru] Ne ho fin sopra i capelli! Ma itte che juches in cucuru? [ma ittε kε ’juχεš in ’kuχuru] Ma che cos’hai in testa? Mì ca ti laffàchio in cucuru! [mi χa ti l af’faχio in ’kuχuru] Attento o te la rovescio in testa! No abbarres cucuru a sole! [no ab’barrεš ’kuχur a solε] Non stare con la testa sotto il sole! ≥ iscucurare.  4 ricorre in Topon. Su cucuru, Cucuru catzeddu, Cucuru su corvu, Cucuru ladu, Cucuru nieddu, Cucuru Sorgolitta, Cucuru (d)e sa tuppeddìe. <sum. kur ‘monte’, replicato in forma esaltativa ku-kur, e cfr akk. qaqqadu ‘tête / testa’, it. cocca >dorg. cucca e v. accuccare; lat. cacumen >dorg. cucumenale vd.

 

Cucuttinerva [kucutti’nerva] Topon. >cucuttu + in + erva.

 

cuile [ku’ilE] con apofonia (cu>co) s.m. Allev. Ovile. Covile. Chan su cuile in monte (d)e Baunei [k an su χu’ilε i m mont ε bau’nei] Hanno l’ovile sul monte di Baunei. Metaf. per trattenersi a lungo in un posto. Facher su cuile [’faχεr su χu’ilε] Mettere radici. Jai torras a cuile! [jai ’ᵵɔrraš a ku’ilε] Devi pur tornare a casa! -arza [koi’lardza] s.f. Gruppo di capanne e ovili, ricoveri per animali e persone. cfr coilarza. ≥ accoilada. accoilare. iscoilare.  compone Topon. ~ Buchiarta, ~ Doronè, ~ (b)eranu, ~ Filos d’ortu, ~ Masuri, ~ su Monte Tundu, ~ Orane, ~ Pau, ~ Pedde crua, ~ Pippilloddi, ~ su Praicarzu, ~ sa Pruna, ~ su Trau, ~ tziu Raffaele. <lat. cubīle da cubāre ‘luogo dove si nascondono a riposare gli animali selvatici’ (DELI). Invero, la base etimol. è sum. ku ‘tana’ + bilam ‘animale’ (S. Dedola, Faeddarzu, p. 480).

 

Culinzosso [kulin’dzosso] Topon.

 

Cumbidaprantas [kumbiᵭa’ꝑrantas] Topon. sul versante Gonone. È noto soprattutto per la grotta dalle meravigliose concrezioni calcaree le cui foto, nel corso degli anni Settanta e Ottanta, ornavano le pareti del municipio. <Il nome è composto e, la sua base etimologica è già presente in cumbessia, kummu bītu: pièce, salle intérieure / casa, vano, sala interna; kummu bītu: stanza, sala interna’ + v. akk. (ša)pālu ‘être bas, profond; s’enfoncer progressivement; aller en aval / essere basso, profondo; sprofondare progressivamente; andare verso il basso’, (ša)plānu ‘sous, dessous; en bas, tout en bas, vers le bas / sotto, giù; in basso, in fondo, verso il basso’ e cfr (ša)plâti (plur.) ‘la partie intérieure, les enfers / la parte interna, gli inferi’ (cfr OCE, II, p. 520) con caduta della prima sillaba ša– e adeguamento popolare a plur. sul modello di pranta ‘palmo della mano o pianta del piede’.

 

Cunzau [kun’dzau] Topon.

 

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